top of page
racconto 230311.jpg

tutto pronto per la notte degli oscar? la prima volta fu nel 1929

lo zio d'america

quando zio oscar arrivò a hollywoodland aveva pochi dollari in saccoccia e una voglia grande così di conquistare il mondo. farlo sbirciando dagli schermi del cinema gli pareva un’idea gagliarda e, senza perdere troppo tempo a guardarsi intorno, si recò a passo svelto agli studios di burbank, dove arrivò senza nemmeno dover chiedere indicazioni. bravo zio!

davanti all’enorme cancello il cuore cominciò a pulsare con più ritmo, un po’ per la corsa, un po’ di più per l’emozione. prese fiato, un po’ per la fatica, un po’ di più per alimentare la sua decisione, quindi si infilò con fare circospetto, prima un piede, poi la punta del naso, poi la testa, seguita dal resto del corpo.

«chi sei, cosa fai, cosa vuoi?!» lo fermò subito una guardia, una domanda dopo l’altra, senza quasi dargli il tempo di pensare a una risposta alla volta.

«sono un attore famoso!» esagerò lo zio, ma visto lo sguardo perplesso del tipo, pensò bene di andarci più cauto:

«beh, sarei un attore famoso... – si corresse – o meglio, lo sarò.»

«quindi lei vorrebbe...» borbottò la guardia e lo zio fece un cenno d’assenso con lo sguardo, che se lo avesse fatto un attore di quelli già famosi sarebbe finito su tutte le riviste e sui manifesti del film.

«vorrei...» confermò.

«allora si metta in coda.» concluse lui, severo, indicandogli una lunghissima fila di aspiranti attori, chi con lo sguardo da cowboy, chi da gangster, chi da latin lover, chi da qualsiasi ruolo fosse disponibile. fu così che zio oscar si mise disciplinatamente in fila, non prima di aver investito i suoi ultimi dollari in un gustoso hot dog con senape e catchup.

dopo ore d’attesa, stanco e assonnato, lo zio si accomodò su una bella sedia, di quelle pieghevoli, fatte un po’ in legno e un po’ in stoffa, con il nome scritto in stampatello dietro lo schienale.

«cosa fai, chi sei, cosa vuoi?! – lo svegliò subito un’altra guardia – alzati immediatamente dalla sedia del regista!»

«ma io sono un regista famoso! – balzò in piedi zio oscar – o per lo meno lo sarei. e comunque lo sarò.»

«ah, ecco, lo saresti... – borbottò la guardia – allora mettiti in coda.» e gli indicò un’altra lunga fila di sconosciuti, ognuno con un grosso copione sotto il braccio, in attesa di essere ricevuto da qualche ricchissimo produttore.

non si perse d’animo, zio oscar, e si mise in fila. per ingannare il tempo cominciò ad annotare questo e quello sul suo taccuino, cosa che faceva ogni volta che non sapeva cosa fare.

«lei chi è?! – lo interruppe una signorina con gli occhiali – cosa vuole, cosa fa?»

«dice a me?» balbettò lo zio, alzando lo sguardo dai suoi scarabocchi. ma certo che diceva a lui! e anche se così non fosse stato, ormai era con lui cha parlava e a lui che diceva, qualsiasi cosa stesse dicendo. infatti...

«non sarà mica un altro sceneggiatore?!» insistette lei ma, visto il tono, lo zio fece decisamente no con la testa.

«allora è uno stuntman, un acrobata!» e di nuovo no, ancor più deciso, perché lanciarsi dal terzo piano, cavalcare un bufalo imbizzarrito o attraversare un incendio non faceva per lui.

«un genio degli effetti speciali! – esclamò la tipa, che ci stava prendendo gusto e voleva indovinare a tutti i costi – lei è un fotografo! me lo farebbe un ritrattino?! è un truccatore! me la dà un’aggiustatina?! un costumista! me lo cuce un abito da vamp?! un musicista!...»

«no, no, no! – la interruppe in qualche modo zio oscar, le cui orecchie stavano gridando vendetta – non sono nulla di tutto ciò. non lo sono, anche se lo sarei e, chissà, forse un giorno lo sarò.»

un po’ delusa, la signorina lo sbirciò con uno sguardo sospetto attraverso gli occhiali, non sapendo se credere o no alle sue parole.

«allora che fai, – lo sfidò – la bella statuina?!»

non si sa come andò a finire, se i due si innamorarono e fuggirono su un’isola deserta, se vissero felici e contenti, se questo e se quello, ma una cosa l’ho scoperta: proprio da quell’anno lì, giorno più, giorno meno, in quel di hollywood vengono premiati attrici e attori, registi e sceneggiatori, tecnici e musicisti, fotografi e scenografi, e a ognuno viene assegnata una bella statuina dorata che, a guardarla bene, un po’ allo zio oscar ci assomiglia davvero, altroché!

bottom of page