anzi no
questa storia è dedicata a chi cambia spesso idea. anzi no...
questo racconto è tratto dal libro gli streghi
accadde la notte del 15 di settembre del 1682, che l’astronomo edmund halley aprì la finestra e nel cielo guardò la cometa
la co senza meta
un tempo neanche troppo lontano, intorno alla terra girava una cometa un po’ speciale. a volte arrivava da là ed andava dall’altra; altre volte veniva da questa e svoltava da quella. dove andasse non si sa e non lo sapeva neanche lei.
a scoprirla per primo fu un astronomo con il naso all’insù, come tutti i nasi di chi guarda le stelle, che senza pensarci neanche un po’ corse al congresso dei nasi all’insù per annunciare la fantastica novità.
cominciò il suo discorso con tono solenne:
«colleghi e colleghe, signore e signori, amici ed amiche – e così avanti per quasi otto minuti – ho scoperto una co!»
già, era proprio così: una cometa senza meta, anche se bella, luminosa e splendente, quando perde la meta resta solo con co.
«co... cosa?» chiese uno fra il pubblico.
«una co!» provò a ripetersi l’astronomo.
«una cornacchia?» ipotizzò qualcuno.
«una coda di cavallo!» disse qualcun altro. e poi ancora:
«una cocorita!»
«una coccinella!»
«una colomba pasquale!»
ne venne fuori un gran trambusto: ognuno voleva dire la sua e tutti si divertivano un sacco e continuavano a strillare:
«una coccola!»
«una coccarda tricolore!»
«una coccodrilla femmina!»
«una cognata!»
«una colazione!»
andò a finire che della cometa senza meta non se ne parlò più e non se ne parla neanche adesso, ma di parole che cominciano per co se ne trovarono un sacco e anche di più.