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chissà è tra le mie parole preferite...

il signor chissachì

in una strada del centro città, tra il numero sette ed il numero tre, c’era la casa con il numero cinque.

al numero tre, proprio sopra l’ingresso, c’era appesa una targa di marmo con su scritto a caratteri grandi:

IN QUESTA CASA

NACQUE UN BEL DÌ

PEPPINO TROMBETTA

MUSICISTA COSÌ COSÌ

anche al numero sette, poco sopra ai campanelli, c’era una targa di marmo con su scritto a caratteri ancora più grandi:

IN QUESTA CASA

VISSE ED ABITÒ

GIACINTO SONETTO

UN PO’ POETA E UN PO’ NO

al numero cinque, invece, non c’era nessuna targa, così gli inquilini convocarono in gran fretta un’assemblea condominiale.

dopo ore di discussione, per non essere da meno, decisero all’unanimità di installare anche loro una targa di marmo di carrara, coi caratteri scolpiti in stampatello.

da quel giorno, nella via del centro città, di fianco al portone col numero cinque, a metà strada tra il musicista ed il poeta, una bella targa recita così:

IN QUESTA CASA

COSÌ BELLA OGGIDÌ

PER SEI GIORNI E SEI NOTTI

ABITÒ CHISSACHÌ

«e chi è chissachì?» si chiedevano i passanti incuriositi.

«già, chissà chi è.»

«appunto, chissachì!»

e se ne andavano in giro dubbiosi pensando per ore:

«chissà chi è chissachì?»

ci pensarono davvero tutti, anche il sindaco ed il segretario comunale, ma nessuno riuscì a dire con precisione chi era chissachì. neanche gli storici ed i professori, che venivano apposta da lontano, riuscirono a capirci qualcosa.

in breve chissachì, anche se nessuno lo aveva mai visto, diventò la persona più famosa della città e dopo un mese, durante una cerimonia ufficiale, fu dichiarato addirittura cittadino onorario.

dopo dieci anni gli fu fatto un monumento altro sei metri che a grande richiesta venne messo nel bel mezzo della piazza che da quel giorno si chiama...

piazza chissachì, dirai tu.

invece no, ma quasi. si chiama piazza chissadove, a due passi dalla casa di chissachì!

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