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anzi no
questa storia è dedicata a chi cambia spesso idea. anzi no...
questo racconto è tratto dal libro gli streghi
l'incredibile, avventurosa vita della pecora nera
narrata da lei medesima
caminito | 148 pagine | euro 12,00
prima edizione agosto 2015 | terza ristampa agosto 2017
isbn 9788896794159
edizione ebook isbn 9788896794043
per ragazzi di 10/16 anni
una insolita storia del mondo, vista con gli occhi della pecora nera: dal big bang a neandertal, dagli egizi ai fenici, dalle prime olimpiadi alla fondazione di roma, da annibale a nerone, da babilonia alla cina, da bisanzio a costantinopoli, da attila a pipino il breve, da carlo magno a babbo natale, da erik il rosso a nostradamus, da federico barbarossa a gengis khan, dalla dinastia dei ming a lorenzo il magnifico, da colombo a montezuma, da magellano a ivan il terribile, da shakespeare a galileo, dal re sole a george washington, da napoleone ai fratelli grimm, da darwin a giuseppe verdi, da garibaldi a lincoln, dai fratelli lumière a jack london, da gandhi a walt disney, da lindbergh ad amelia earhart, da jesse owens allo sbarco in normandia, fin sulla luna lassù, per scoprire che essere una pecora nera è l’unico modo per passare alla storia
niente abbacchio, please!
< ... arrivai sulle rive del tevere la sera del 20 aprile. nella penombra tutto pareva tranquillo e io, stanco stravolto, mi sdraiai lungo la riva senza guardarmi troppo in giro e mi addormentai al suono dell’acqua che scorreva verso il mare. l’indomani fui svegliato da una serie di rumori piuttosto insoliti. tuffai la testa nel fiume per dare la sveglia alle idee e, spalancati gli occhi, vidi ovunque gruppi di operai tutti intenti a costruire questo e quello. e lassù, proprio in cima al colle palatino, un tipo dall’aria ispirata che impartiva le istruzioni.
«piazza navona – strillava – va girata un po’ verso ovest.»
«e chiudetela bene, che poi la riempiamo d’acqua.»
«campo dei fiori – ristrillava – mettetelo lì.»
«via condotti fatela un po’ più larga che ci devono passare le signore bene.»
«la stazione termini va laggiù, ma ci pensiamo domani, che tanto per i treni un po’ di ritardo non cambia gran che.»
«quell’albero piantatelo a villa borghese.»
non riuscivo a credere ai miei occhi. stavo assistendo alla nascita di una città.
«trastevere – continuava quello – va al di là del tevere, lo dice la parola stessa!»
«laggiù lasciate dello spazio che poi ci mettiamo il vaticano.»
ma che dico, una città: stavo assistendo alla nascita della città più importante della storia: roma, perbacco! mica zavattarello!... >
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