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era il 13 di aprile del 1970 e qualcuno lassù ebbe un problema...

la vita è un film

la vita è un’avventura, diceva il nonno di james, jack e fred, accompagnando i nipotini per un week-end in campeggio. insieme montavano le tende, coi picchetti e i tiranti, accendevano il fuoco con i rametti sottili, quindi la legna non troppo grossa, per finire con dei pezzi di tronco grossi così e dal fumo ne usciva una brace per qualsiasi tipo di salsiccia o spiedino.

la vita è un campo stellato, diceva il nonno di fred, jack e james quando, sazio di spiedini e salsicce, con il maglione e il cappello affumicati, si sdraiava poggiando la nuca sullo zaino a contemplare la notte. e buon per loro che non pioveva.

la vita è un libro, diceva il nonno di jack, fred e james, quando al mattino accompagnava i tre marmocchi all’entrata di scuola, li salutava con una pacca sulla spalla e si fermava per qualche minuto oltre il suono della campanella, a guardare le finestre delle aule. poi tornava a casa o trascorreva un’ora al parco, leggendo qualche pagina di un buon romanzo.

la vita è un bel piatto di spaghetti, diceva la nonna di james, fred e jack, quando all’ora di pranzo si vedeva la casa invasa dai nipoti, affamati dopo una lunga mattinata di lezioni. e lo diceva sia che avesse cucinato davvero gli spaghetti, o che in tavola vi fossero tortellini o un risotto giallo, forse perché dire che la vita è un tortellino o un risotto giallo le appariva poco elegante.

la vita è una tazza di caffè nero bollente, diceva il nonno di fred, james e jack subito dopo pranzo, con i piatti ancora da lavare e la nonna che gli faceva compagnia prima di sparecchiare. ma questa massima filosofica i tre rampolli pare non l’abbiano mai sentita, visto che, con l’ultimo boccone ancora a metà strada, se ne uscivano in bici nel piazzale, senza perdere un istante del pomeriggio che li attendeva.

la vita è una partita di pallone, strillava il nonno di jack, james e fred, soprattutto la domenica pomeriggio, ascoltando le cronache alla radio o saltando in poltrona davanti al televisore, e quando la sua squadra vinceva la vita si faceva bella davvero. quando invece perdeva è meglio non parlarne. in caso di pareggio la vita continuava come prima, fino alla domenica successiva.

la vita è questo e quello, diceva il nonno di fred, jack e james, e nessuno sa come facesse a trovare ogni volta un paragone diverso, e comunque ci azzeccava sempre!

ci azzeccò anche la volta che, uscendo dal cinema, si lasciò scappare che la vita è un film e poco importa se i film sono tutti diversi uno dall’altro. vorrà dire che anche le vite di ognuno sono diverse tra loro e mi vien da pensare che sia meglio così.

e chissà cosa avrebbe esclamato, il nonno di james, fred e jack, se si fosse trovato a bordo di un’astronave alla deriva nello spazio aperto, con la terra troppo lontana e la luna non abbastanza vicina... secondo me avrebbe detto che la vita è un tuffo nell’oceano. e avrebbe avuto di nuovo ragione, visto che proprio lì si tuffarono james, jack e fred, quel giorno in cui la loro astronave li mise nei guai, e forse anche grazie allo spirito del nonno fecero salvi i loro sorrisi.

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