questa storia è dedicata a chi cambia spesso idea. anzi no...
racconto ai piccoli il mondo dei grandi
ai grandi il mondo dei piccoli
racconto ai piccoli il mondo dei grandi
ai grandi il mondo dei piccoli
qualche suggerimento anche per la parte amministrativa
ogni incontro è una nuova avventura e io mi adatto volentieri alle esigenze di chi mi invita, ma alcuni suggerimenti valgono sempre e rendono le cose più agevoli.
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nel caso di incontri strutturati e teatraleggianti è opportuno prevedere uno spazio adatto, che può essere un'aula magna o un teatrino, comunque adatto dal punto di vista acustico. la palestra non va mai bene. il numero di ragazzi da coinvolgere dipende essenzialmente dalla capienza del locale.
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nel caso del classico incontro con l'autore il locale può essere anche un'aula o altro, purché privo di eccessive distrazioni. quindi non la palestra, né l'atrio della scuola. in nessun caso mi metterei dietro una cattedra.
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è sempre bello quando i ragazzi sono minimamente preparati prima dell'incontro, leggendo qualche racconto, iscrivendosi alla mailing list, cercando notizie in rete. non è necessario - per quanto sia sempre una bella cosa - leggere un libro specifico, cosa che eventualmente accadrà dopo.
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in linea di massima preferisco gestire l'incontro in autonomia. funziona meglio se le domande vengono direttamente dai ragazzi. se però si desidera la formula con un intervistatore che sieda accanto a me, va bene lo stesso.
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i miei incontri generalmente sono divisi in due parti: una narrazione iniziale e una seconda parte lasciata ai ragazzi e alle loro domande. per fare ciò un'ora e mezza è il tempo ideale. comunque non meno di sessanta minuti. solo gli incontri con i bambini di prima e seconda elementare durano quaranta minuti e sono da prevedere esclusivamente nei casi in cui sia coinvolto tutto l'istituto. altrimenti torno dopo due anni e li vedo quando sono più grandicelli... al termine dell'incontro va previsto del tempo per autografi e dediche, soprattutto se i ragazzi avranno un libro.
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è bene evitare la partecipazione di ragazzi con età molto diverse. una prima e una quinta elementare non hanno nulla in comune. una quarta elementare e una terza media nemmeno. molto meglio unire classi vicine: terza e quarta, quarta e quinta, seconda e terza media. va molto bene anche il progetto di continuità con quinte elementari e prime medie.
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è opportuno non escludere nessuno. se una classe in più vuole partecipare ci si stringe un po' oppure si prevede un incontro in più. allo stesso modo è bene che chi non è interessato non partecipi solo perché lo fa la classe parallela.
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gli incontri vanno previsti prima o dopo l'intervallo, non durante.
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la presenza degli insegnanti è sempre gradita, però i ragazzi - e anch'io - si accorgono se ci si mette a correggere i compiti o se si chiacchiera. in questi casi è preferibile trovare una scusa e uscire, ma i ragazzi si accorgono anche di questo.